Il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana accoglie un nostro appello e  le aree dei ricorrenti riacquistano la destinazione edificatoria assegnata dal Comune e  negata dall’Assessorato territorio e ambiente della Regione Siciliana.

Con ricorso al TAR i ricorrenti hanno contestato la classificazione delle loro proprietà nel nuovo PRG di Favara, che ha cambiato la destinazione del terreno da zona residenziale (ZTO “B2”) a aree verdi (“V4” e “V1”), limitando così le possibilità edificatorie.

Le osservazioni dei ricorrenti erano state inizialmente accolte dai progettisti e dagli uffici regionali in sede istruttoria, ma non dal Consiglio Regionale dell’Urbanistica (CRU), che aveva dato parere favorevole all’approvazione del PRG senza però accogliere tali osservazioni.

Il TAR Sicilia ha rigettato il ricorso, sostenendo che le modifiche introdotte in sede di approvazione erano un esercizio legittimo del potere dell’Assessorato, e che le modifiche alle classificazioni erano motivate da esigenze di rispetto della normativa vigente.

Il Consiglio di Giustizia Amministrativa, accogliendo l’appello, ha sostenuto che le osservazioni dei ricorrenti, una volta accolte in sede istruttoria, avrebbero dovuto essere considerate come limiti alle modifiche che l’Assessorato regionale poteva introdurre.

Il Consiglio ha osservato che per disattendere la classificazione residenziale “B2” attribuita all’area nel vecchio PRG e confermata dal Comune, l’ARTA avrebbe dovuto fornire una motivazione adeguata, mostrando la sussistenza di elementi e aspetti valutativi in contrasto con la legge o altri elementi della pianificazione.

Secondo i giudici,  la modifica della destinazione urbanistica dell’area in questione avrebbe dovuto essere specificamente assistita da una “motivazione rinforzata”, considerando che l’area era stata precedentemente destinata a realizzazioni residenziali e  queste modifiche avevano un impatto significativo sui diritti dei proprietari.

I ricorrenti sono stati assistiti dal nostro studio in collaborazione con l’Avv. Massimiliano Mangano dello studio P.MMS Legal di Palermo.

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